Ritorno al futuro: realtà vs finzione
21 ottobre 2015, oggi è un giorno storico per ogni nerd che si rispetti: il Ritorno al Futuro day è arrivato. Sono già passati 30 anni da quando Ritorno al Futuro (1985) e Ritorno al Futuro parte II (1989), si sono affermati con prepotenza nel cuore di tutti gli appassionati di film di fantascienza, che si sono emozionati seguendo le futuristiche avventure di Doc Brown e Marty McFly, due personaggi iconici che hanno segnato l’immaginario collettivo. Chi di noi non ha sognato almeno una volta di guidare una macchina volante, di indossare scarpe autoallaccianti o scorazzare per la città con un hoverboard nuovo di zecca? I più venali di noi, senza ombra di dubbio, avranno sognato di possedere un grande almanacco sportivo, per scommettere su tutti i risultati di questi anni e diventare milionari.
Differenze tra il film e la realtà
Proviamo a tirare due somme. Alcune previsioni presenti nel film si sono avverate, altre sono state addirittura superate. TV a schermo piatto, tablet, smartphone, videogiochi senza joypad: il 2015 di Ritorno al Futuro non è così lontano dalla realtà.
Magari le Nike Mag non si allacciano da sole, le giacche non si auto-regolano in base alla taglia e non si asciugano automaticamente e fortunatamente non ci siamo ridotti a mangiare pizze reidratate (non oso immaginare il sapore), però abbiamo i film in 3D, possiamo pagare con lo smartphone, abbiamo le videochiamate, il riconoscimento facciale, gli impianti bionici, inoltre piano piano stiamo dicendo addio a CD/DVD e altri supporti fisici. Tutte queste cose, previste da Ritorno al Futuro, si sono realizzate o si stanno realizzando, anzi, in alcuni casi le abbiamo superate.
Gli autori immaginavano fax presenti ovunque, invece comunichiamo con social network, messaggi e videochiamate istantanee. Oltre al cinema in 3D, abbiamo anche i videogiochi in 3D e la realtà virtuale di Oculus Rift o Steam VR; e vogliamo parlare della tecnologia olografica?
Un’altra delle previsioni più belle ed esilaranti è quella de Lo Squalo 19 al cinema. No, tranquilli, non esiste Lo Squalo 19, ma potete forse negare il dilagante e apparentemente inarrestabile fenomeno dei sequel nel cinema e nei videogiochi? Niente male per un film realizzato in un periodo storico in cui le console Nintendo erano il top della tecnologia e il World Wide Web ancora non era stato inventato,
Pensiamo un attimo agli occhiali per la realtà aumentata che indossa Doc Brown nel secondo film: non sono forse molto simili ai Google Glass? Eppure sappiamo bene che il progetto Google Glass è stato un flop clamoroso. Google voleva rendere il futuro disponibile a tutti, ma non aveva fatto i conti con i problemi reali: il prezzo alto, la reticenza degli utenti a “indossare” un dispositivo, il problema della privacy. Eh sì, nel mondo reale le cose funzionano diversamente da quello cinematografico.
Discorso simile vale per le macchine volanti: in realtà esistono, ma sono costose e guidarle non è semplice. Un pilota, per ottenere un brevetto di volo, deve studiare ed esercitarsi per un periodo lunghissimo, non è come fare il caffè al mattino. Inoltre, pensate a cosa succederebbe se tutte le persone comuni potessero volare: ci sarebbero caos e distruzione ovunque. Pur restando con le ruote ben piantate sulla strada, oggi gli incidenti stradali causano un altissimo numero di vittime.
Se un giovane dedito alla dolce vita romana, andasse a schiantarsi, ubriaco, con la sua macchina volante, direttamente nella Cappella Sistina, sarebbe una tragedia. E pensate, infine, quanto sarebbe facile organizzare attentati o attacchi terroristici?
Siamo pronti per il futuro?
In fondo in fondo, non siamo ancora pronti per molte delle innovazioni tecnologiche che abbiamo immaginato; vogliamo solo sognare di averle. Ed è per questo che esistono il cinema e i videogiochi: per tramutare tutti i nostri sogni e i nostri desideri impraticabili, in realtà.
Un giorno sarà sicuramente possibile vedere cose ancora più grandiose di quelle di Ritorno al Futuro, ma quando succederà, le persone saranno pronte, poiché la cultura e la civiltà si saranno evolute abbastanza per sopportarle. La clonazione, le modifiche al genoma umano, la realizzazione di organi e arti sintetici, e soprattutto: l’intelligenza artificiale: queste sono le grandi sfide che aspettano l’umanità nei prossimi secoli, sfide ancora ostacolate dal capitalismo, dalle forti differenze tra le classi sociali, dai dilemmi etici religiosi, dall’inquinamento, dal riscaldamento globale, dall’estrema povertà dei paesi poveri.
Secondo l’Unicef, prima della fine del 2015, circa sei milioni di bambini moriranno di povertà o per cause che avrebbero potuto essere previste ed eliminate. Secondo Climate Central, il riscaldamento globale causerà lunghi periodi di siccità e un aumento del livello del mare che inizierà a sommergere città popolate come New York a partire dall’anno 2200.
Come sarà il futuro?
Il futuro sarà radioso. Noi, purtroppo, siamo gli abitatori di una terra che si trova in un periodo di transizione che va dall’età moderna, che ha visto l’avvento dell’industrializzazione e della democrazia, all’età futura, che è già cominciata con l’avvento dell’informatica e della rete globale (internet), ma che si trova ancora all’inizio della sua storia e che potrebbe essere preceduta da altri scontri religiosi o di classe, oltre che da altri terremoti etici e morali.
Mentre il futuro si dissipa davanti ai nostri occhi, possiamo tornare al futuro, anzi, al passato, gustandoci ancora una volta la Trilogia di Ritorno al Futuro, oppure giocando a Back to the Future: The Game dei Telltale Games, continuando a sognare e a sperare in un futuro costellato di sorprese e innovazioni, che eleveranno l’uomo verso cime che, oggi, non possiamo nemmeno immaginare.