Qual è la miglior piattaforma per i videogiochi?
Starico è platform-agnostic, ovvero non tiene conto delle piattaforme di riferimento se non per fini informativi e statistici. Perché? Ancora una volta una metafora può essere molto più efficace di mille parole.
Cos’è meglio ascoltare, un vinile o un CD? Il primo è qualitativamente superiore, ma richiede maggior manutenzione del secondo; tuttavia, la qualità intrinseca della musica, può dipendere direttamente dal mezzo di fruizione?
Com’è meglio guardare un film, su DVD o Blu-Ray? La risposta sembra ovvia: il Blu-Ray è superiore e non richiede una diversa manutenzione rispetto al DVD.
Dunque il supporto di fruizione non influenza la qualità intrinseca dell’opera. Qualcuno potrebbe obiettare dicendo: “Ma la qualità della piattaforma, in qualche modo, modifica l’esperienza, questo è evidente! Mica la PlayStation 2 ha la stessa qualità della PlayStation 4?” Certo che no, così come le vecchie VHS non hanno la stessa qualità dei Blu-Ray.
La risposta alla domanda, in un certo senso è scontata e potrebbe generare delusione in alcuni, ma non esiste una risposta più realistica, efficace ed eradicata dai pregiudizi di:
“La miglior piattaforma per giocare è quella qualitativamente migliore disponibile sul mercato. O almeno, la migliore reperibile secondo le nostre possibilità economiche.”
Certamente ci sono diversi fattori da considerare per stabilire cosa sia “qualitativamente migliore”: la potenza hardware, i servizi offerti, la libertà di scelta, il prezzo dei giochi, ma non si deve (o almeno non si dovrebbe, ma lo chiariremo nel prossimo paragrafo) assolutamente tenere in considerazione il parco giochi disponibile.
Da questo punto di vista un PC, essendo espandibile, assemblabile a seconda del nostro budget e compatibile a lungo termine (è possibile ancora oggi giocare a giochi usciti 30 anni fa) si rivela quasi sempre la miglior scelta per giocare. Come il vinile però, richiede maggiore attenzione e manutenzione rispetto a una console. Questa è una limitazione per l’utenza meno esperta che le future Steam Machines potrebbero arginare. Non solo, rendendo compatibile il PC con il gioco “da divano“, potrebbero spingere i produttori di console a fare un passo ulteriore verso la trasformazione, lenta ma inevitabile, delle console in veri e propri PC da salotto.
Il vero problema, quello decisivo, della miriade di console e piattaforme disponibili, non è qualitativo.
La console war è un cancro
La console-war è un cancro. I giochi in esclusiva sono un cancro. I fanboy che esultano per le restrizioni imposte dai publisher, sono un cancro.
Personalmente sono insofferente alle esclusive e sopporto con fastidio le esclusive temporali. Stesso discorso per la maggior parte dei giocatori seri del pianeta. Gli unici allergici alla piattaforma universale, sono alcune aziende che traggono profitto dall’hardware delle console o da posizioni monopoliste sul mercato.
Se domani vi dicessero: “Vuoi vedere questo canale TV? Bene, allora devi acquistare una televisione di quest’altra marca”. Lo accettereste? Eppure una TV già ce l’avete e l’altra TV, pur avendo alcune caratteristiche differenti, funziona esattamente per lo stesso identico scopo e ha una qualità similare.
Non lo accetteremmo.
“Ci dispiace, i film di Batman di Christopher Nolan non sono compatibili con questa TV Microsoft, devi comprarne una della Sony”. Sembra una scenario mostruoso; inaccettabile; eppure è esattamente ciò che accade da decenni e viene accettato più o meno consciamente dai gamer di tutto il mondo, continuando a ignorare le profonde differenze che sussistono tra piattaforma e supporto. I videogiochi andrebbero venduti su supporti compatibili come già accade con musica, cinema e tv, oppure distribuiti come servizi (vedi Netflix) compatibili con qualsiasi tipo di piattaforma.
Da troppo tempo questo male, che ha origini e motivazioni storiche molto complesse, tiene in ostaggio il mondo dei videogiochi. Quale gamer non vorrebbe dire definitivamente addio alle limitazioni che impediscono di poter giocare a qualsiasi gioco su una piattaforma unica?
Alcune software house stanno tentando di spingere verso una piattaforma universale basata su PC: è il caso di Valve, le sue Steam Machine e del consorzio dietro allo sviluppo di Vulkan[1] che si propone di lottare contro il monopolio delle DirectX 12 che sono (appositamente) incompatibili con tutti i sistemi operativi non Microsoft.
Al prossimo GDC 2015, Valve insieme a tutto il consorzio Khronos (che include anche Sony, nVidia, AMD e tanti altri[2]), presenterà[3] le Vulkan e sarà un evento importantissimo per il futuro dei videogiochi.
#glNext vs #directx12: Vera next-gen. La guerra delle guerre, forse la più decisiva da quando esistono i videogiochi. pic.twitter.com/CwkpBAUx4y
— Starico Italia (@staricoit) March 2, 2015
Note:
- glNext: OpenGL di nuova generazione, API grafiche aperte e multi-piattaforma. ⬆
- Partner principali del consorzio Khronos ⬆
- Programma GDC 2015: glNext presentate da Valve ⬆