Oscar 2015: Neil Patrick Harris
Oscar 2015: Neil Patrick Harris e gli Oscar

Oscar 2015: sarà una notte leggendaria

Si preannunciano scintille per la prossima notte degli Oscar, in programma il 22 febbraio 2015 al Dolby Theatre di Los Angeles. Non sempre la notte degli Academy Awards è stata piacevole da seguire e più di una volta si è rivelata lunga e noiosa. Ma dopo la buona performance di Ellen DeGeneres dello scorso anno, quest’anno it’s going to be legen… wait for it… dary.

Neil Patrick Harris Oscar 2015

Non possiamo che aspettarci una serata brillante e divertente, grazie alla presenza di Neil Patrick Harris alla conduzione dello show. Il nostro poliedrico attore, cantante, ballerino, presentatore, prestigiatore… e chi più ne ha più ne metta, ha già deliziato in passato gli Oscar con alcune delle sue coinvolgenti e briose performance.

E poi siamo onesti, Barney Stinson è stato uno dei più grandi eroi della TV americana. Quale spettatore di How I Met Your Mother potrebbe negarlo?

Un’occhiata ai film in gara

Diamo un’occhiata veloce ai nominati di quest’anno.

In primo piano c’è Boyhood di Richard Linklater, con il suo Twelve Year Project, realizzato dopo ben 12 anni di riprese, durante i quali cast e crew si sono incontrati (dal 2002 a fine 2013) per girare delle scene ogni anno al fine di mostrare la crescita dei personaggi di pari passo con quella degli attori. Il film ha fatto incetta di premi ai Golden Globe 2015, vincendo nelle categorie miglior film drammatico, miglior regista e miglior attrice non protagonista.

Non sarà però una statuetta facile; il film dovrà vedersela in particolare con Birdman di Alejandro Gonzalez Inarritu e The Grand Budapest Hotel di Wes Anderson. Stesso destino toccherà probabilmente al premio per la miglior regia, dove i registi favoriti sono proprio quelli che hanno girato le tre pellicole citate. Non dimentichiamoci di altre due affascinanti pellicole biografiche su due geni della scienza: The Imitation Game del regista svedese Morten Tyldum, sulla vita di Alan Turing e The Theory of Everything diretto da James Marsh, sulla vita di Stephen Hawking.

Una piacevole sorpresa potrebbe essere Whiplash di Damien Chazelle, che racconta l’appassionante sfida fra uno spietato insegnante di musica dello Shaffer Conservatory di New York (da alcuni paragonato al Sergente Hartman di Full Metal Jacket) e un suo studente: un talentuoso e ostinato batterista jazz.

Una sfida meno appassionante si profila per la statuetta del miglior attore protagonista, anche perché purtroppo pesano alcune mancanze come quella di Matthew McConaughey (Interstellar), Joaquin Phoenix (Vizio di forma) o David Oyelowo (Selma). Sarà probabilmente lo Stephen Hawking di Eddie Redmayne (The Theory of Everything) a sovrastare gli avversari in questa categoria.

Anche la statuetta per la migliore attrice protagonista sembra già assegnata; stiamo parlando della bella Julianne Moore e della sua interpretazione di Alice Howland in Still Alice. Per lei sarebbe il primo Oscar vinto in assoluto dopo ben 5 candidature andate a vuoto. Tuttavia potrebbe esserci a sorpresa una vittoria di Rosamund Pike (Gone Girl) o  Reese Witherspoon (Wild).

E se anche come miglior attrice non protagonista sembra volteggiare Patricia Arquette su tutte (ci sono anche Laura Dern, Keira Knightley, Emma Stone e ultima, ma non per importanza, Meryl Streep), più aperta sarà la sfida per la statuetta al miglior attore non protagonista, contesa fra attori di prima grandezza come J.K. Simmons, Edward Norton, Ethan Hawke, Robert Duvall e Mark Ruffalo.