Georges Méliès
Marie-Georges-Jean Melies, meglio noto come Georges Melies, viene considerato uno dei pionieri del cinema fantastico, nonché un genio assoluto del cinema muto.
Figlio di ricchi fabbricanti di scarpe di Parigi, si appassiona alla magia fin da piccolo e nonostante il desiderio del padre che egli si dedicasse all’industria calzaturiera di famiglia, decide di inseguire le sue ambizioni trasferendosi a Londra. Lì comincia a frequentare il teatro magico Egyptian Hall a Picadilly dove conosce maghi e illusionisti dai quali apprende i primi trucchi del mestiere e diventa amico di David Devant, un illusionista esperto nell’arte della levitazione.
Quando nel 1885 torna in Francia, si sposa con Eugenie Genin, dalla quale avrà due figli. Nel frattempo comincia a lavorare come prestigiatore presso il teatro Robert-Houdin di Parigi, che tre anni dopo acquisterà assumendone la direzione, utilizzando una quota di eredità lasciatagli dal padre.
L’avventura di Melies con il cinema comincia nel 1895, quando assiste alla prima proiezione dei Fratelli Lumiere al Grand Café of the Boulevard des Capucines di Parigi. Melies rimane affascinato dall’invenzione del cinematografo e tenta di acquistarne uno dai fratelli Lumiere, i quali si rifiutano categoricamente. Ma il baffuto prestigiatore non si perde d’animo e decide di rivolgersi al suo ingegnere per farsi costruire una copia di quella mirabolante invenzione. Nel 1896 fonda la Star Film, la prima società di produzione cinematografica e l’anno dopo costruisce uno studio a Montreuil, dove tra il 1896 e il 1912 realizzerà oltre 500 pellicole cinematografiche dei generi più svariati, dal burlesque comico al fantastico, dallo storico alla fantascienza, sperimentando tecniche innovative come lo slow motion, le dissolvenze, le sovrapposizioni e la doppia esposizione, utilizzando i suoi trucchi di magia per realizzare alcuni tra i film più grandi dell’epoca, tra i quali tutti ricordiamo Viaggio nella Luna (1902), il suo più grande capolavoro.
Purtroppo Melies commise l’errore di vendere le sue pellicole ai distributori invece di affittarle, quindi non appena i suoi film passarono di moda, si vide costretto a interrompere le sue produzioni cinematografiche e a tornare ai vecchi spettacoli di magia. Nel 1914 fu costretto a chiudere dichiarando bancarotta; il suo teatro venne smantellato e le sue pellicole rivendute per pochi soldi o distrutte.
Per molti anni non si seppe più niente di lui, finché non venne ritrovato nel 1928 a vendere caramelle e giocattoli presso un chiosco della stazione di Paris-Montparnasse, in condizioni di estrema povertà. Fortunatamente qualche anno dopo, il suo cinema venne riscoperto dal movimento surrealista e fu acclamato come geniale pioniere dalla stampa specialistica. Nel 1931 venne insignito della Legion d’Onore per i meriti artistici e gli venne concessa una pensione da parte del sindacato dei lavoratori cinematografici.
Morì qualche anni dopo, nel 1938, poco prima che gran parte delle sue pellicole venissero acquistate per essere restaurate da Henri Langlois, fondatore della Cinémathèque française, che divenne una delle principali cineteche del mondo.