Mary Jane’s Mishap
Mary Jane’s Mishap è sicuramente il capolavoro di George Albert Smith. Il pioniere del cinema inglese utilizza moltissime delle tecniche conosciute all’epoca, alcune da lui stesso inventate. In primo luogo la sapiente mescolanza di inquadrature ampie e primi piani medi per restringere il campo visivo ed enfatizzare alcuni dettagli e particolari della scena, nonché il viso della protagonista (nel film, la protagonista Mary Jane è interpretata da sua moglie Laura Bayley). Vediamo uno dei primi esempi, se non il primo esempio in assoluto, di una tecnica di montaggio soprannominata raccordo sull’asse; ovvero un taglio della scena effettuato sullo stesso asse immaginario tra soggetto e macchina da presa; a cambiare è solo la distanza.
Ma Smith non si limita a questo e vi aggiunge alcuni effetti speciali, come dissolvenze e sovrimpressioni. Dal punto di vista narrativo il film è ancora più interessante. Il film inizia come una commedia comica per poi sfociare in tragedia con la morte di Mary Jane, la quale, dopo l’esplosione della paraffina, viene sparata via dal camino mentre i suoi pezzi si spargono sui tetti delle case intorno. Nel finale, giusto per aggiungere un tocco di horror paranormale a quello macabro e splatter, Mary Jane riappare sotto-forma di fantasma grazie al trucco della sovrimpressione.
Il critico John Barnes ha definito questo film come “il primo film moderno”, descrivendolo come “tecnicamente superiore a qualsiasi film dell’epoca”; e ne aveva tutte le ragioni.